Dott. Ivano Pacucci

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Come abituare l’organismo a “bruciare” i grassi.

Come abituare l’organismo a “bruciare” i grassi.

Indice:

  • Attivare il metabolismo.
  • Il programma iniziale.
  • Variare il quantitativo calorico.
  • Variare l’allenamento fisico.

Attivare il metabolismo.

Caro lettore, in questo articolo voglio spiegarti cosa bisognerebbe fare per dimagrire abituando il tuo organismo ad attingere anche ai grassi per produrre energia, in modo tale da mantenere una buona forma fisica, salute e benessere per tutta la vita. Uno dei problemi principali, purtroppo, è che abitudini errate e stili di vita non adeguati permettono solo ed esclusivamente un accumulo di tessuto adiposo, con il conseguente sovrappeso ed obesità e il successivo instaurarsi di patologie.

I punti fondamentali da seguire sono 3:

  1. Attuare le prime tre fasi del programma iniziale.
  2. Variare il quantitativo calorico.
  3. Variare l’intensità ed il volume degli allenamenti.

Il punto centrale di questo programma è quello di favorire, e ripetere, quella che io definisco, la “sferzata metabolica”, cioè la capacità dell’organismo di creare anergia da diverse fonti. Per fare questo è importante creare un deficit calorico utilizzando sia una strategia alimentare che un programma pianificato di allenamento fisico.

Uno degli errori più comuni che commetti è quello di fornire al tuo organismo sempre la stessa quantità di macronutrienti e, di impostare un’attività fisica, sempre con la stessa intensità e volume di allenamento. Questo comportamento metterà il tuo organismo o in una condizione di stallo metabolico o in una condizione di accumulo di grasso.

È importante invece variare questi due aspetti in modo tale da favorire situazioni diverse in cui l’organismo deve procurarsi energia, attraverso meccanismi metabolici alternativi. Ripeto, se fornisci sempre energia pronta per il tuo organismo (iperalimentazione), questo imparerà a creare riserve sotto forma di tessuto adiposo.

In fin dei conti, se ci pensi bene, andando a guardare la vita dei nostri antenati, loro svolgevano ogni giorno un’attività fisica di intensità diversa per procacciarsi il cibo, e anche la loro dieta, era molto variabile in base alla disponibilità di cibo che riuscivano a procurarsi. Questo consentiva al loro organismo di metabolizzare i grassi quando il cibo era poco e l’attività fisica era intensa. È un punto importante perché in realtà conserviamo ancora quei meccanismi metabolici, e guardare al passato ci aiuta a trovare le strategie migliori.

Il programma iniziale.

Le prime tre fasi del programma iniziale.

La prima fase nel programma prevede, dopo aver definito il tuo quantitativo proteico, che rimarrà stabile, di ridurre lievemente i carboidrati ed abbassare invece i grassi. Questo è fondamentale perché l’organismo, all’inizio di una dieta drastica, non attinge al tessuto adiposo per produrre energia ma purtroppo attinge molto spesso alle proteine, degradando il tessuto muscolare e creando quello che viene chiamato catabolismo muscolare. In parole semplici nel primo mese, se fai una dieta troppo ipocalorica, riducendo troppo i carboidrati, corri il rischio di perdere peso consumando molti muscoli e pochi grassi. In questo modo invece, evitiamo la perdita di tessuto muscolare, ed educhiamo l’organismo ad attivare maggiormente un metabolismo lipidico.

La seconda fase, che inizia generalmente dopo un mese, consiste nell’abbassare il quantitativo dei carboidrati e ad aumentare il quantitativo dei grassi, perché l’organismo adesso è pronto ad utilizzarli, e aumentandoli daremo uno stimolo aggiuntivo agli enzimi che favoriscono il metabolismo lipidico.

Nella terza fase, che generalmente corrisponde al terzo mese, si pianifica il tuo fabbisogno nutrizionale, in modo tale da evitare lo stallo metabolico che potrebbe crearsi dal deficit calorico mantenuto per troppo tempo.

Variare il quantitativo calorico.

A questo punto diventa importante attuare il secondo punto, cioè variare il quantitativo calorico in alcuni momenti. È fondamentale, come ti ho detto prima, ricordare all’organismo di attingere ai grassi per produrre energia. Alcune di queste strategie utilizzate possono essere il digiuno intermittente da inserire in alcune giornate della settimana, o l’eliminazione totale dei carboidrati in alcune giornate della settimana.

Variare l’allenamento fisico.

Il terzo punto fondamentale riguarda l’esercizio fisico, che dovrà essere sempre programmato in funzione del quantitativo calorico introdotto. È fondamentale programmare in modo preciso l’attività fisica, l’esercizio fisico e la pratica sportiva, controllando il volume e l’intensità di ciascuna pratica, per stimolare l’organismo verso differenti attivazioni metaboliche. È importante, quindi, programmare in modo alternato allenamenti di tipo aerobico, anaerobico o misto, e un’attività sportiva che sia divertente per stimolare positivamente anche l’aspetto psichico.

Ovviamente per attuare un programma di questo tipo è fondamentale cambiare le tue abitudini, e farlo diventare semplicemente uno stile di vita, e non un programma da seguire. Per tale ragione è fondamentale farsi seguire da un professionista che sia in grado di indicarti la strada per imparare a gestire la tua nutrizione ed il tuo allenamento.

Dott. Ivano Pacucci.