Dott. Ivano Pacucci

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La relazione tra ormoni, peso corporeo e salute.

La relazione tra ormoni, peso corporeo e salute.

Indice:

1 Relazione tra ormoni e tessuto adiposo.

2 Come si valuta uno squilibrio ormonale.

3 Come si ripristina l’equilibrio ormonale per ridurre il grasso corporeo e ritrovare la salute.

1.

Relazione tra ormoni e tessuto adiposo.

Sei a dieta rigida ma il peso non scende.

Sai che potrebbe trattarsi di uno squilibrio ormonale?

Gli ormoni, infatti, influenzano la nostra composizione corporea ed il nostro stato di salute.

Sono sostanze prodotte da diverse ghiandole del nostro organismo, che esercitano un’azione specifica su altre cellule, con l’obiettivo di regolare i processi biochimici e metabolici. Queste sostanze devono essere in equilibrio tra loro per generare salute, e, per consentire, di conseguenza, la giusta composizione corporea (l’equilibrio tra massa grassa, massa magra, tessuto muscolare e liquidi).

Non è, quindi, una questione semplicemente calorica. È sempre più frequente osservare casi in cui, nonostante una dieta ipocalorica, non si riesca a perdere il grasso in eccesso.

Per fare alcuni esempi, descriverò di seguito l’azione solo di alcuni degli ormoni responsabili di un accumulo di grasso: il cortisolo, gli estrogeni e gli ormoni tiroidei.

Il cortisolo è un ormone vitale per il nostro organismo, svolge diverse funzioni. A livello metabolico la funzione principale è quella di convertire le proteine in glucosio, infatti, in condizioni di digiuno consente di produrre glucosio per il cervello. In presenza però di elevati livelli di cortisolo, si va incontro ad una importante perdita di massa muscolare e di accumulo di grasso, ragion per cui fate attenzione ad eliminare completamente i carboidrati.

È, inoltre, l’ormone dello stress. In presenza di stress, infatti, predispone l’organismo a superare le fasi critiche richieste da alcune situazioni ambientali. Se però, si è in presenza di uno stress cronico, i picchi costanti di cortisolo causano degli squilibri glicemici, con picchi di insulina e conseguente ipoglicemia, che portano a una ricerca di zuccheri semplici innescando un circolo vizioso che si traduce in un accumulo di grasso a livello addominale. Questa condizione porterà nel tempo alla formazione di una resistenza insulinica (l’insulina abbassa la glicemia in condizioni normali), che produrrà anche un aumento dei valori pressori (sindrome metabolica).

Gli estrogeni, invece, interessano principalmente il sesso femminile, e sono ormoni prodotti dalle gonadi. A differenza di quanto si possa pensare, queste sostanze regolano tantissime funzioni dell’organismo, circa 400 funzioni. Un eccesso estrogenico può determinare un accumulo di grasso sui fianchi e sulle cosce (grasso sottocutaneo). Infatti, questi ormoni inibiscono la lipolisi (mobilitazione dei grassi) solo nei tessuti sottocutanei. Inoltre, spostano l’assimilazione dei grassi dai depositi addominali ai depositi sottocutanei, a causa dei recettori sottocutanei che sono molto sensibili a queste sostanze, e quindi basta una piccola alterazione per modificarne la distribuzione.

Infine, gli ormoni tiroidei, prodotti dalla ghiandola tiroide,  molto importanti per la salute, sembrano costituire un fantastico acceleratore metabolico dell’organismo.

Le azioni di queste sostanze, a livello metabolico, consistono nell’aumento della calorigenesi e del metabolismo basale, e nell’incremento della glicolisi (consumo del glucosio). Quando la tiroide funziona correttamente è facile ridurre il grasso corporeo, ma, come spesso accade, è facile osservare una tiroide stressata. Quest’ultima condizione è verificabile anche in presenza di valori ematici considerati nella norma a livello medico.

Uno squilibrio ormonale non necessariamente indica la presenza di una patologia, ma, sicuramente, è una condizione che, se mantenuta nel tempo, la produrrà.

2.

Ma come si può capire se siamo in presenza di uno squilibrio ormonale?

Un’attenta valutazione della persona, che consideri l’organismo come un’unica entità, sta alla base dell’individuazione del problema.

Bisogna inoltre valutare:

– Gli esami ematochimici, considerando i range ottimali.

– Valutare la composizione corporea ed il morfotipo. Chi ha un accumulo di grasso sui fianchi e sulle cosce potrebbe avere una ridotta funzione tiroidea ed un eccesso di estrogeni, rispetto a chi accumula grasso soprattutto a livello viscerale per un eccesso di cortisolo.

– Eseguire alcuni semplici test non invasivi. Ad esempio, la valutazione della variabilità della frequenza cardiaca per valutare l’equilibrio del sistema neurovegetativo e quindi i livelli di stress (cortisolo).

– Valutare i segni ed i sintomi che un determinato eccesso o deficit ormonale possono procurare.

– Valutare le abitudini di vita.

3.

Cosa si può fare per riportare in equilibrio gli ormoni ed ottenere una riduzione del grasso ed un aumento della salute?

Innanzitutto, bisognerebbe instaurare delle sane abitudini quotidiane:

– Nutrirsi in maniera adeguata, con la giusta ripartizione dei macronutrienti per correggere lo squilibrio ormonale.

– Praticare l’esercizio fisico, attuato nelle giuste dosi e modalità a seconda della problematica ormonale.

– Aumentare la consapevolezza e la gestione, delle emozioni e dello stress, attraverso la pratica di un’attività mente-corpo e corpo-mente come Postural Mind.

Dott. Ivano Pacucci