Dott. Ivano Pacucci

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Intestino irritabile: rimedi tra scienza ed esperienza personale. (1° parte)

Intestino irritabile: rimedi tra scienza ed esperienza personale. (1° parte)

Caro lettore, se stai leggendo questo articolo è perché sicuramente soffri di gonfiore addominale, dolori, crampi, meteorismo, diarrea e/o stitichezza, presenza di muco nelle feci, urgenza all’evacuazione dopo i pasti, con una semplice parola soffri di colon irritabile.

Sono anche certo che avrai già letto molto in merito per ricercare una soluzione a questo fastidiosissimo problema. Il mio obiettivo, con questo articolo, non è annoiarti ripetendo già tanto di quello che trovi sul web, ma raccontandoti la mia personale esperienza ed i rimedi, e le tecniche, che utilizzo per stare meglio. Sì, soffro pure io di colon irritabile. Ti racconterò quindi la mia esperienza e quello che realmente ha funzionato per me.

Ma cos’è in realtà il colon irritabile e quali sono le cause?

Il colon irritabile, anche noto come sindrome del colon irritabile (SCI) o IBS (acronimo inglese di Irritable Bowel Syndrome), è una condizione cronica che colpisce il sistema digestivo. Si tratta di una disfunzione funzionale del tratto gastrointestinale e non di una malattia organica.

I sintomi possono variare da persona a persona e includono: dolore addominale, gonfiore, diarrea o costipazione, o entrambi, nausea, vomito, difficoltà ad espellere le feci e crampi.

La causa esatta del colon irritabile non è nota, ma sembra essere legata a fattori come lo stress, l’alimentazione, il sistema immunitario, i batteri intestinali e i cambiamenti ormonali. Personalmente sono arrivato alla conclusione che si tratta di una problematica che affligge soprattutto una determinata categoria di persone, ma ti parlerò di questo più avanti.

Al di là di tutto quello che si dice, sai benissimo che è un disturbo, molte volte, veramente invalidante. Sei costretto a vivere gli impegni della giornata come se non avessi nulla, già perché per la medicina non hai nulla.

Ma prima di spiegarti cosa faccio io per convivere con questo disturbo ti racconto, molto brevemente, la mia storia.

Fin da quando ero bambino il mio intestino non è mai stato perfetto, ho sempre sofferto di stitichezza.  

La situazione è peggiorata quando mi sono trasferito, a 18 anni, ad Urbino, per iniziare gli studi universitari. La stitichezza diventò sempre più ostinata ma non dava alcun fastidio intestinale, stavo bene, non avevo alcun dolore; quindi, tutto sommato facevo una vita normale.

Devo dire che avevo anche periodi di benessere intestinale assoluto, senza stitichezza.

La mia vita scorreva normalmente fino a quando, nel maggio del 2004, mentre ero a Milano per un congresso, mi si scatenò una fortissima diarrea che si concluse in serata con una fortissima perdita di sangue. Ebbi una gran bella infiammazione intestinale. La mia reazione fu di paralisi totale, una reazione vagale di panico, che oggi conosco molto bene, ma che allora iniziò a condizionare tanto il mio assetto mentale.

Arrivai in ospedale, mi visitarono, mi tranquillizzarono ed il medico mi dimise consigliandomi di fare una colonscopia appena rientrato a Bari.

Il risultato fu di una fortissima infiammazione intestinale con lacerazioni aftoidi ed una ileite, in pratica un qualcosa che assomigliava ad un morbo di chron (patologia infiammatoria intestinale cronica), ma che l’esame istologico escludeva.

Iniziò così il mio giro di gastroenterologi, di esami, di terapie…. Si giunse, con difficoltà, ad una diagnosi di morbo di Chron, ed iniziai la mia cura a base di antinfiammatori intestinali.

Da tutta questa mia esperienza, iniziai ad apprendere due cose fondamentali:

1 La difficoltà di effettuare una diagnosi certa da parte dei medici ci dimostra la complessità dell’intestino e di tutto il sistema.

2 Un episodio di questo tipo può modificare la funzionalità intestinale ed il benessere mentale. Sì, perché da quel momento la funzionalità del mio intestino cambiò ancora, e, di conseguenza, anche la mia mente. Iniziai a somatizzare tantissimo a livello intestinale.

Dopo diversi anni, con i vari controlli periodici, sempre tutti negativi, e con l’incertezza della diagnosi, decisi di sospendere la terapia antinfiammatoria intestinale per il Chron.

Nel frattempo, aumentavano i sintomi classici di un colon irritabile con un aumento importante nei periodi di forte stress.

Nonostante il disagio intestinale, che appunto era variabile a seconda del periodo, trovavo sempre la forza per fare tutto, e tu, che soffri di colon irritabile, sai che cosa intendo.

La mia esperienza non finisce qui. Ho avuto nel tempo tanti altri episodi, ma te ne racconto solo due che reputo essere fondamentali, e che mi hanno veramente illuminato sulla problematica.

Durante gli studi in Dietistica, mi ritrovai ad organizzare le mie giornate tra lezioni da frequentare, studio, famiglia e lavoro. Queste giornate così ricche di impegni mi portarono a sviluppare un vero e proprio disturbo d’ansia (condizione scontata per chi soffre di colon irritabile). A livello fisico però la situazione cambiò, mi sparirono completamente tutti i sintomi intestinali e iniziò la mia avventura con l’extrasistole al cuore.

Il tutto iniziò un giorno mentre mi recavo a lavoro. Sentii improvvisamente il mio cuore impazzire, che, ovviamente, mi portò, anche in questo caso, in un grande stato di panico. A differenza dell’altra volta però fu peggiore, perché trattandosi del cuore, pensavo di morire. Nei giorni a seguire iniziai tutti i controlli cardiaci, che non rilevarono nulla di patologico, a parte queste extrasistole.  Da quel giorno vivere, per me, diventò un incubo, il solo parlare con le persone mi procurava un battito cardiaco incontrollato. La mia attenzione, in quel periodo, si spostò tutta sul cuore e il mio intestino al contrario diventò perfetto.

Cosa appresi da questo periodo?

1 La somatizzazione può spostarsi dall’intestino al cuore. Questo perché i due organi sono altamente innervati e comunicano, in modo bidirezionale, direttamente con il cervello.

2 Il mio aspetto psicologico di base, determinato dalla mia costituzione, è la causa fondamentale di questi problemi. La costituzione è la combinazione dei caratteri morfologici, fisiologici e psichici che caratterizza un individuo.  

Iniziai a soffrire di una vera e propria ansia sociale, il mio unico obiettivo durante le giornate era che arrivasse la sera per andare a dormire, perché era l’unico momento per silenziare tutti i miei sintomi.

Passarono tre lunghissimi anni, il momento che stavo vivendo non mi metteva in una condizione di massima efficienza immunitaria ed infatti, mi presi una parassitosi intestinale (ancora una volta l’intestino fu colpito).

Ritornai a stare male con l’intestino, non capii immediatamente che si trattasse di una parassitosi, e associai il tutto al ritorno del mio colon irritabile. La mia capacità di convivere con i dolori intestinali mi portò a scoprire i parassiti solo dopo 1 anno. Feci la terapia, eliminai i parassiti, ma nel frattempo il mio intestino era diventato fortemente disbiotico.

La disbiosi intestinale è una condizione in cui si verifica un’alterazione dell’equilibrio della flora batterica presente nell’intestino. Normalmente, l’intestino ospita una vasta gamma di batteri benefici che svolgono diverse funzioni nel nostro organismo, come ad esempio, la digestione dei cibi, la produzione di vitamine e il mantenimento di un sistema immunitario sano.

In presenza di una disbiosi intestinale, si verifica un aumento dei batteri nocivi e una diminuzione dei batteri benefici, causando problemi di salute.

La disbiosi intestinale mi portò ad innescare un circolo vizioso di eventi che influenzarono tutti i sistemi su più livelli. Il disagio intestinale mi portò ad essere in uno stato mentale depressivo, vivendo tutto il giorno con ansia, tristezza, stanchezza fisica e mentale e con l’idea di una vita finita (i batteri intestinali influenzano l’asse intestino-cervello).

Rimasi in questo stato per tre lunghi anni, resistetti a tutti gli psicofarmaci che mi consigliavano, sapevo benissimo che non sarebbe mai stata una soluzione, ma solo un modo per sopprimere una manifestazione del mio organismo ad un disagio.

A questo punto iniziai a cercare disperatamente delle soluzioni per venir fuori da questa situazione, e dopo tanto studiare, sperimentare e riflettere giunsi a diverse conclusioni:

1 il morfotipo, come ti avevo già accennato, è fondamentale per capire la base di partenza. Il mio morfotipo, ad esempio, è di tipo nervoso. Questa costituzione si caratterizza per una maggiore attività del sistema nervoso e un metabolismo rapido. È spesso associata ad un fisico snello, con muscoli tendenzialmente più sottili e poca tendenza ad accumulare grasso. Le persone con un morfotipo nervoso tendono ad essere energiche, attive e iperattive, con un alto livello di eccitabilità. Questo spiega la mia predisposizione ad avere manifestazioni tipo l’ansia con somatizzazione a livello corporeo. Esistono ovviamente altre costituzioni, che considero sempre per cercare di attuare una strategia personalizzata alla problematica.

2 l’esistenza non solo dell’asse intestino-cervello, ma anche cuore-cervello. Capisco che non è solo il cervello, e quindi la nostra mente ad influenzare il funzionamento dell’intestino o del cuore, ma sono anche questi ultimi organi che influenzano l’umore.  Tant’è che personalmente preferisco parlare di asse intestino-cuore-cervello.

Se vi è una disbiosi intestinale gli ormoni prodotti a livello dell’intestino come la serotonina, e le molecole benefiche per il nostro cervello tipo gli acidi grassi a catena corta non vengono prodotti portando ad una gravissima ripercussione a livello celebrale. Capisco quindi, l’importanza di curare i sistemi in modo bidirezionale, la mente ma anche l’intestino ed il cuore.

3 i pensieri, le credenze ed i modi di fare influenzano lo stato di salute.

4 le giornate non devono essere piene di impegni. Bisogna dosare le energie, soprattutto per alcuni tipi di costituzione.

5 bisogna vivere la vita a pieno e produrre felicità.

Allora inizio a pianificare il mio approccio al colon irritabile che tanto mi stava condizionando anche dal punto di vista mentale.

Dalla mia esperienza, dagli studi fatti, posso dire di essere ormai un esperto dell’intestino. Questo non significa che ho la soluzione per il tuo colon irritabile, hai capito bene che è un organo veramente complesso e che si relaziona molto alle tue caratteristiche costituzionali, ma sicuramente credo di aver capito qual è la chiave per controllare meglio i sintomi, anche perché, sottolineo, ho sperimentato tutto in prima persona.  

I punti fondamentali del mio approccio sono:

1 Nutrizione.

2 Nutraceutica.

3 Esercizio fisico.

4 Lavoro interiore e attività mente-corpo.

5 Organizzazione delle giornate ed igiene del sonno.

6 Osteopatia.

L’approccio che utilizzo per ogni punto è una relazione tra quello che dice la scienza e la mia personale esperienza. Voglio però dirti una cosa: non aspettarti i miglioramenti dopo 1 mese, ma accetta la problematica, affrontala con convinzione e gestiscila con serenità. Purtroppo, almeno fino ad oggi, non è una condizione che si risolve definitivamente, ma ti assicuro che ci si può convivere bene se metti in atto tutte le raccomandazioni, i rimedi e le pratiche suggerite, e sperimentate anche da te in prima persona.

Bene, per il momento mi fermo qui, ti parlerò di ogni singolo fondamento del mio metodo in prossimi articoli.

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Bibliografia:

  • The Gut-Brain Axis. Emeran A Mayer 1, Karina Nance 1, Shelley Chen 1 Annu Rev Med. 2022 Jan 27;73:439-453.
  • The Microbiota-Gut-Brain Axis: From Motility to Mood. Kara G Margolis 1, John F Cryan 2, Emeran A Mayer 3Gastroenterology. 2021 Apr;160(5):1486-1501.
  • New perspectives of Lactobacillus plantarum as a probiotic: The gut-heart-brain axis. Yen-Wenn Liu 1 2, Min-Tze Liong 3, Ying-Chieh Tsai 4 5. J Microbiol. 2018 Sep;56(9):601-613.

Dott. Ivano Pacucci.