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Perché non riesci ad essere costante? Il meccanismo della ricompensa e la neuroplasticità.
Caro lettore, se stai leggendo questo articolo è perché molto probabilmente sei uno dei tanti, che molte volte si è iscritto in palestra, e poi dopo due o tre settimane ha mollato tutto. Proprio non riesci a praticare un’attività fisica con costanza, nonostante tu conosca molto bene i benefici incredibili dell’allenamento.
Bene, ora ti spiego il perché non riesci. Sono convinto che, se conosci il vero meccanismo che si pone da ostacolo al raggiungimento di questo obiettivo, con molta probabilità riuscirai finalmente ad effettuare una pratica costante.
La prima cosa che devi sapere è che, tutte le giustificazioni che utilizzi per non fare esercizio fisico (sono stanco, non ho tempo, sono pigro di natura, queste sono le più utilizzate) sono semplicemente delle scuse che ti racconti per rimanere lì fermo nella tua comfort zone. Si hai capito bene, stai prendendo in giro te stesso, perché sai che l’esercizio fisico ti serve, per conservare o migliorare il tuo stato di salute, ma non sei abituato a praticarlo.
Tutto parte dal meccanismo cerebrale della ricompensa e delle abitudini.
Tutte le attività che svolgi durante la giornata le fai solo ed esclusivamente per ottenere una ricompensa. È un meccanismo fisiologico cerebrale che associa diversi stimoli (sostanze, situazioni, eventi o attività) ad un risultato positivo o desiderabile. Ciò si traduce in aggiustamenti del comportamento di un individuo, che alla fine lo porta a cercare quel particolare stimolo positivo. Questo sistema ha permesso la nostra evoluzione. Alla base di questo processo c’è la produzione di serotonina e dopamina, due ormoni che inducono benessere, serenità e felicità.
Di conseguenza tutto quello che induce benessere, attraverso la ripetizione dell’azione ed il meccanismo della neuroplasticità (la capacità del cervello di cambiare ed adattarsi, dal punto di vista anatomico e funzionale, a nuovi comportamenti), si fissa in un’area specifica del nostro cervello (gangli della base) e diventano azioni automatiche che compi senza pensarci. Si aziona così il pilota automatico (le abitudini). L’unico problema è che purtroppo il nostro cervello non sa distinguere le azioni salutari da quelle dannose, e quindi, con molta facilità vengono memorizzate anche le azioni dannose (pensa alla dipendenza dai cibi spazzatura, dall’alcool, dalle droghe).
Andare in palestra per fare esercizio fisico, per te che non sei abituato, ti costa fatica semplicemente perché inconsciamente senti che non ti porterà all’ottenimento di una ricompensa immediata (per quale motivo devo faticare tanto?). È semplicemente una questione di abitudine, infatti chi è abituato ad allenarsi, lo fa perché con l’allenamento, produce serotonina e dopamina, che lo porta ad uno stato di benessere psico-fisico tanto da non poterne più fare a meno.
Ad esempio, per alcuni è molto più semplice praticare uno sport rispetto alla pratica di un allenamento fisico, semplicemente perché la gara, oltre a stimolare determinati ormoni che attivano il fisico, aziona anche il meccanismo della ricompensa, quindi il piacere ed il divertimento. Il problema è che praticare uno sport senza la preparazione atletica può essere dannoso, oltre al fatto che non ti porterà al raggiungimento di specifici obiettivi psico-fisici.
Soluzioni pratiche per cambiare.
Cosa devi fare, quindi, per iniziare a praticare con costanza l’esercizio fisico?
Cambiare si può, lo dice la scienza.
Bibliografia.
Per te che hai letto l’articolo, puoi richiedere gratuitamente il test sull’allenamento. Riceverai il risultato che ti consentirà di conoscere le tue debolezze, ma anche i tuoi punti di forza, su cui lavorare per instaurare questa sana abitudine.
Dott. Ivano Pacucci
#loveyourself