Sono a dieta, ho eliminato i carboidrati.
Quanti ciclicamente adottano questo tipo di strategia per ritornare nel peso forma? E quanti riescono a mantenere il peso perso?
Iniziamo, prima di tutto, col dire che i carboidrati sono un macronutriente importante, così come le proteine ed i grassi. Hanno sia una funzione energetica, che strutturale, ed infatti consentono al nostro organismo di poter svolgete tutte le funzioni biochimiche e metaboliche (anche di bruciare i grassi).
I carboidrati da utilizzare ovviamente sono quelli complessi a lento assortimento, quindi, integrali con fibra: cereali integrali, legumi, frutta e verdura, che fanno alzare meno la glicemia. I carboidrati a rapido assorbimento (zucchero, dolci, farine raffinate) sono da eliminare, o da consumare solo in determinate situazioni. Quest’ultimo tipo di carboidrati non saranno oggetto di questo articolo.
Se vogliamo ottenere dei risultati duraturi nel tempo, rimanere in salute, ed eliminare il dannoso effetto yo-yo (alternanza di peso), l’eliminazione dei carboidrati, per un certo periodo di tempo, non è la strategia giusta per alcuni semplici motivi:
– Nella mente si consolida la convinzione che la dieta preveda un inizio ed una fine. Non dovrebbe esistere l’idea di essere a dieta (stile di vita).
– Una riduzione calorica drastica, con l’eliminazione dei carboidrati, mette in allarme l’organismo e i centri di controllo cerebrali di difesa (è arrivata la carestia), che mettono in atto una serie di meccanismi per, prima difendersi, abbassando il consumo calorico (il nostro corpo consuma meno calorie), e poi, cercando di ripristinare l’equilibrio precedente (inizia la ricerca di cibo, in una realtà dove la carestia non esiste, ed al contrario vi è una grandissima disponibilità di cibo).
– I carboidrati, all’interno di un pasto ben bilanciato con gli altri macronutrienti, consentono la produzione di serotonina; quindi, sono determinati nel farci sentire più calmi e rilassati, e di conseguenza, ad aderire ad una alimentazione più sana per tutta la vita.
– I carboidrati, se ben bilanciati, inibiscono la produzione di cortisolo (ormone dello stress), tramite la produzione dell’insulina.
Nella lotta all’obesità e alle patologie cardio-metaboliche, negli ultimi anni abbiamo assistito a molteplici proposte di piani dietetici. Prima si consigliava l’eliminazione dei grassi ed il consumo dei carboidrati, pensando che fossero proprio i grassi a provocare l’aumento del peso. Oggi si consiglia l’eliminazione dei carboidrati. In realtà è proprio vero, sono soprattutto i carboidrati a favorire l’aumento di peso, ma semplicemente perché vi è oggi un eccesso di consumo di carboidrati semplici, in una società che si muove, fisicamente, sempre meno.
La verità sta sempre nel giusto equilibrio.
In realtà per capire questo, sarebbe bastato rivedere la storia della nostra evoluzione. I nostri antenati non soffrivano di sovrappeso, perché la loro nutrizione era povera di carboidrati, e per procurarsi il cibo erano costretti ad un’intensa attività fisica.
Poi con l’avvento delle tecniche di coltivazione, soprattutto di cereali, e con la velocissima crescita dell’industria alimentare, l’uomo si è trovato improvvisamente ad avere un’alimentazione esclusivamente basata sui carboidrati, per lo più raffinati, con un’attività fisica drasticamente ridotta. Tutto questo è avvenuto in tempi molto brevi, ed il risultato finale è stato un cambiamento di nutrizione, e di abitudini quotidiane, senza che vi sia stata un’evoluzione sul piano genetico.
La soluzione, quindi, non è la completa eliminazione dei carboidrati, ma adeguare il loro consumo ai livelli di attività fisica, utilizzando quelli complessi.
Una delle strategie da utilizzare, a pranzo ed a cena, per capire la quantità media generale adeguata di carboidrati complessi da consumare, è quella del piatto unico proposto dall’università di Harvard, e che io utilizzo come strategia nutrizionale (ne parlerò nel dettaglio in un altro articolo).
A colazione, e negli spuntini, invece, è necessario eliminare tutti i prodotti contenente zucchero, e consumare frutta fresca, verdura e buone fonti proteiche.
Se vuoi conoscere più nel dettaglio le tipologie di carboidrati ed imparare a consumarli nel modo corretto inizia il tuo percorso nutrizionale.
Dott. Ivano Pacucci